mercoledì 5 gennaio 2011

The last three months were my new born

Ho lasciato alle spalle questo blog per troppo tempo. Non perchè non avessi voglia di scrivere, ma semplicemente perchè non ero in grado di mettere ordine nel mio cervello...non perchè adesso la situazione si sia stabilizzata, ma forse ho quello slancio in più per metterci almeno un po' di entusiasmo.

Questi ultimi tre mesi sono stati intensi, ho imparato tanto, ho cercato di forgiare il mio carattere (notoriamente di merda) almeno alla luce dell'ambito lavorativo. Sì, ho sperimentato la vera vita da redazione, lavorando con un capo (VERO) che ti dà ordini, disposizioni, ti cazzia (ed è stata la lezione più importante che ho tratto, davvero), ti fa i complimenti se hai fatto qualcosa di buono (perchè anche quello ci vuole nella vita, soprattutto per una come me che cova l'insicurezza all'ennesima potenza), e. Ho imparato che sul lavoro non esistono LE AMICIZIE (questo è un aspetto del mio carattere che mi frega parecchio), ma esistono amabili conoscenze con cui condividere una pausa caffè, una pausa pranzo e chiacchiere più o meno divertenti. Ho preso sempre più consapevolezza del fatto che il mio carattere enigmatico difficilmente si coniuga con la simpatia immediata. Quella, lo ammetto, è stata un po' una mazzata perchè essendo per natura una che ama circondarsi di persone, percepire a pelle un certo disinteresse un po' dispiace. Però, come dicono qui in polentonia, Pace.

Tuttavia, come tutte le cose belle, anche questa avventura è giunta al termine, lasciandomi ancora una volta con le pacche nell'acqua e alla disperata ricerca di un lavoro. E' vero, adesso ho un paio d'armi in più nel mio rispostiglio, ma so già che questo periodo di nullafacenza, alternato da invii forsennati di curricula, mi farà sprofondare nell'odiosa e quanto mai fastidiosa "depressione". Comincerò a compiangermi, ad auto-commiserarmi, a dire frasi "succedono tutte a me". Cose da vomito, me ne rendo conto, ma sono inevitabili. Io non sono il tipo che se qualcosa non funziona, tiro fuori la grinta e dico "Devo cambiarla". No, mi crogiolo nel mio fastidiosissimo e penosissimo depressionismo post-tutto e comincio a non fare una eva. Di solito a me accade diversamente dalle altre persone: acquisto grinta quando oramai non c'è bisogno, perchè quello che volevo l'ho ottenuto. Non so, è un discorso piuttosto perverso.

Ho ricominciato a scrivere, by the way. E la cosa, sinceramente, mi fa solo piacere. Riprendere le sane e vecchie abitudini (da routinaria quale sono) mi offrono quel briciolo di sicurezza in più che mi carbura quel poco che basta.

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